giovedì 27 novembre 2014

L'Europa contro il precariato: non vi sono lavori esenti

Irene Testa,  coautrice con Alessandro Gerardi del libro: "Parlamento Zona Franca", e Maurizio Turco, tesoriere del Partito radicale, hanno così commentato la sentenza odierna della Corte di giustizia dell'Unione europea sui precari della scuola:

"La prima conclusione della sentenza della Corte di Lussemburgo sui precari trascende il caso della scuola e si rivolge a tutti i datori di lavoro, sia pubblico che privato: non esistono ambiti esenti dall'obbligo di prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato".

mercoledì 26 novembre 2014

ALL’AULARIO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE




di Irene Testa

Il corso di diritto costituzionale del professor Lorenzo Chieffi è famoso per le tematiche dei diritti civili, che lo porteranno a coordinare nel fine settimana - tra tutte le Università campane - un importante convegno sulla famiglia omosessuale. Eppure, il 24 novembre 2014, nell’aula C dell’Aulario di Santa Maria Capua Vetere, gli studenti della Seconda università di Napoli erano chiamati a studiare due sentenze della più recente giurisprudenza costituzionale in tema di procedimento legislativo ed istituzioni parlamentari: la “sentenza Amato” (n. 120/2014, sull’autodichia) e la “sentenza Cartabia” (n. 32/2014, sui limiti di omogeneità in ordine all’emendabilità dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge).

mercoledì 19 novembre 2014

Autodichia. Un'udienza storica


Autodichia. Un'udienza storica
L'udienza delle sezioni unite civili della Corte di cassazione, il 18 novembre 2014 nell'aula magna al secondo piano del Palazzaccio, ha avuto lo svolgimento pacato e meditato delle occasioni che fanno la storia del diritto.
La causa numero 5 al ruolo d'udienza, Lorenzoni contro Senato della Repubblica, ha avuto inizio con la relazione del cons. Amoroso, che ha ricordato le precedenti fasi di causa sia in termini di giustizia domestica, sia in termini di rito in Cassazione, fino alla rimessione alla Corte costituzionale ed all'emanazione della sentenza n. 120.
Ha quindi avuto la parola il difensore del ricorrente, l'avvocato A. Sandulli, che ha sottolineato la natura della sentenza n. 120 come vero e proprio mutamento di prospettiva nel valutare la questione dei regolamenti parlamentari, secondo i parametri della delimitazione tra i poteri: l'autodichia diventa così materia attinente al rispetto o meno del confine perchè, se si estende oltre gli ambiti funzionali allo svolgimento dell'attività parlamentare, perde la sua legittimazione perchè in tal caso prevale la grande regola dello Stato di diritto ed il regolamento parlamentare diventa fonte di atti lesivi nei confronti del potere giurisdizionale. Spetta al Collegio qui convocato valutare se i rapporti di lavoro dei dipendenti rientrino o meno in questo confine, ma ben due argomenti enunciati dalla sentenza n. 120 fanno propendere per questa conclusione: quello comparativo e quello funzionale; inoltre il Collegio ha espresso la sua posizione, nel medesimo senso, già nell'ordinanza n. 10400. C'è quindi margine per procedere direttamente alla cognizione dei motivi di impugnazione della sentenza domestica di ottemperanza, che disattendeva un giudicato formato e l'obbligo di esecuzione secondo trasparenza e buona fede, gravante sull'Amministrazione del Senato. Per questi motivi si richiede di decidere direttamente nel merito, assumendo pronuncia costitutiva di annullamento della sentenza impugnata e di condannare il Senato a riesercitare i propri poteri con atti immuni dai vizi denunciati.

lunedì 17 novembre 2014

AUTODICHIA: BUEMI (PSI), TRASPARENZA NEGATA IN SENATO, VISIBILITÀ' PIENA IN CASSAZIONE


ROMA, 17 NOV - "Invito tutta la stampa a presenziare, domani, all'udienza pubblica della Corte di Cassazione, nella causa Lorenzoni contro Senato", ha dichiarato il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia. "Negli atti di causa sono depositati i disegni di legge che da cinque anni cercano di abrogare l'autodichia, a dispetto di chi ritiene si tratti di un principio costituzionale  impossibile da abolire."

sabato 15 novembre 2014

Dipendenti Camere. Risposta alla lettera di Domenico Mossello pubblicata da ItaliaOggi

Caro direttore,

vorrei rispondere alla lettera di Domenico Mossello con alcune precisazioni:

1.     i dipendenti delle Camere hanno posizioni variegate, sulla questione retributiva: alcuni hanno fatto ricorso ai giudici domestici, altri al giudice esterno (TAR e/o giudice del lavoro), altri ad ambedue, altri a nessuno dei due;

2.     un dipendente del Senato è davanti alla Cassazione dal 2011 (quindi ben prima che qualsiasi questione retributiva fosse non diciamo nota, ma neppure pensata) contestando l’autodichia: nonostante le nostre richieste né Grasso né Boldrini hanno mai accettato di desistere dalla difesa dell’autodichia, su una questione di demansionamento accertato e di diritti della persona lesi;

3.     l’unico Autore che, dall’interno delle Camere, contesta scientificamente l’autodichia, lo fa dal 1998, con articoli pubblicati da riviste giuridiche - e l’ultima anche ripresa dal nostro sito ((http://autodichia.blogspot.it)) - senza che questo abbia giovato alla sua carriera amministrativa, se è vero che è l’unico ad essere stato “scavalcato” nella recente nomina dei 13 direttori del Senato.

Quindi non ci pare che la battaglia contro l’autodichia sia improvvisamente diventata più facile, alla vigilia della decisiva udienza delle sezioni unite civili della Cassazione del 18 novembre prossimo sul caso del demansionamento in Senato. Comunque invitiamo Mossello, e con lui tutti i lettori di ItaliaOggi, a sintonizzarsi su radio radicale per giudicare da soli la difesa dell’autodichia che frapporranno le Camere.

Per la nostra esperienza, si è trattato e si tratta di una difesa assai strenua, della quale i dipendenti non portano alcuna responsabilità, rispondendo a gestioni amministrative opache che dagli stessi sono soltanto subìte.

Irene Testa

Coautrice insieme all’avvocato Alessandro Gerardi del libro “Parlamento Zona Franca” lo scudo dell’Autodichia.

mercoledì 12 novembre 2014

AUTODICHIA ED AUTOCRINIA DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

Seminario del corso di dottorato di ricerca 
in Scienze giuridiche, Giustizia costituzionale 
e diritti fondamentali, 
Curriculum italo-franco-spagnolo 
in Giustizia costituzionale 

Pisa, 12 novembre 2014, ore 10
Via del Collegio Ricci, n. 10, Sala verde
Università di Pisa



AUTODICHIA ED AUTOCRINIA 
DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

Intervento del consigliere G. Buonomo

Vorrei innanzi tutto ringraziare l'Amministrazione del Senato che, pur essendo pubbliche le mie opinioni, ha espresso il suo nulla osta alla mia allocuzione in questa sede. Al contempo, ringrazio colui che ha convenuto in giudizio la medesima Amministrazione, che ha accettato di arricchire il mio apparato conoscitivo in ordine alle memorie di causa.
L'autodichia delle Camere è frutto del più classico dei paralogismi: si dice che c'è da secoli e si dice che non potrebbe non esserci, violando il criterio popperiano di falsificabilità. In fatto, poi, lo studio approfondito di diritto comparato sincronico, condotto dalla Corte costituzionale, dimostra che l'affermazione è infondata.
Quanto al diritto comparato diacronico, la sentenza del 2010 della Corte suprema del Regno Unito, sul caso Chaytor, ha dimostrato attingendo ad una corretta ricostruzione dei precedenti anglosassoni che né sotto il profilo immunitario, né sotto quello della "cognizione esclusiva", si può ricavare una sottrazione degli atti extrafunzionali dalla competenza giurisdizionale ordinaria.

mercoledì 5 novembre 2014

RELAZIONE SCRITTA AL CONGRESSO RADICALE SULLA LOTTA ALL'AUTODICHIA


di Irene Testa

Sono oramai due anni che è in corso l'iniziativa radicale, per affermare la legalità nelle amministrazioni degli organi costituzionali: è tempo di tirare un primo bilancio, per chiedere al Congresso un giudizio ed un incoraggiamento a proseguire.

Anzitutto i fatti positivi, che sono ancor più notevoli perché avvenuti nel pressoché totale silenzio degli organi di informazione:

1. Il disegno di legge dei parlamentari radicali a prima firma Rita Bernardini, per abolire l'autodichia di Camera e Senato, è stato depositato in Cassazione dal ricorrente di una controversia di lavoro contro il Senato: esso è tra gli atti parlamentari che hanno provocato il dubbio di costituzionalità, avanzato dalla Cassazione con ordinanza n. 10400/2013;